SI perché: sono state destinate
consistenti risorse, nell'arco del prossimo decennio, al miglioramento
della
qualità e dell'efficienza dello stato sociale, avviando un graduale processo
di miglioramento dell'insieme delle tutele;
SI perché: sono stati acquisiti nuovi
diritti e tutele: per i giovani, le donne e gli anziani, conseguendo
obiettivi
di una maggiore equità sociale e realizzando una proficua solidarietà fra
generazioni;
SI perché: sono state rivalutate
oltre tre milioni di pensioni basse ed è stato assunto l'impegno ad istituire
un tavolo permanente di confronto con le organizzazioni sindacali dei
pensionati per verificare ulteriori rivalutazioni di tutte le pensioni in
essere;
SI perché: viene superato lo scalone
previsto dalla legge 243/04 (Legge "Maroni"), con la definizione
di
nuove regole per l'accesso alla pensione di anzianità e viene confermata l'età di
pensionamento di
vecchiaia
per le donne a 60 anni;
SI perché: é stata evitata
l'applicazione automatica, da subito, dei nuovi coefficienti di
trasformazione
per
il calcolo delle pensioni contributive.
SI perché: sono previste nuove misure
a sostegno della competitività e della contrattazione di secondo livello e
per la detassazione dei premi di risultato;
SI perché: è stata introdotta una
nuova disciplina dei lavori particolarmente usuranti che consentirà ai
beneficiari
del provvedimento di accedere alla pensione di anzianità con un requisito
anagrafico ridotto
di
tre anni, rispetto ai requisiti generali;
SI perché: e' un accordo che prevede
la centralità del lavoro a tempo indeterminato e pur con differenze di
valutazione su interventi relativi ad alcune tipologie di impiego, favorisce
la stabilizzazione del lavoro;
SI perché: e' un accordo che
interviene sul tema degli ammortizzatori sociali aumentando nell'immediato
l'indennità di disoccupazione e prevedendo una riforma a regime che estenderà
il sostegno al reddito nei settori non coperti.
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