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TSF E FERROVIE: UN ANNO SENZA RISPOSTE
È passato un anno dalla sentenza del Consiglio di Stato che, confermando quella del TAR, annullava la gara per i servizi informatici delle Ferrovie perché “la violazione del principio di pubblicità delle sedute di gara travolge l’intera procedura, determinando l’illegittimità derivata di tutti gli atti di gara, compresa l’aggiudicazione”. Da allora, lavoratrici e lavoratori TSF si mobilitano contro la decisione degli azionisti (Almaviva e Ferrovie) di non rinnovare il patto di covendita, che avrebbe permesso di rifare in tempi rapidi la gara annullata.
Incurante di queste proteste Ferrovie ha deciso di marcare il disimpegno dalla società avviando la procedura per la vendita del suo 39% di azioni, negandosi al confronto con gli azionisti chiesto dal Sindacato presso la sede istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico.
Una procedura probabilmente destinata al fallimento, visto lo scarso interesse di chiunque a comprare un’azienda la cui sopravvivenza è legata ad una gara ancora da bandire e dai contenuti incerti, e che comunque ha già svalutato il valore dell’azienda di circa 20 Mln di €.
PERCHE’ FERROVIE SI NEGA AL CONFRONTO ?
Noi non siamo la Corte dei Conti: nessuno intende chiedere spiegazioni né sugli imperdonabili errori procedurali che hanno portato i tribunali ad annullare la gara né sul danno erariale che questi errori hanno procurato alla collettività. Rispettiamo la volontà di Ferrovie che ha perfino promosso alcuni dei responsabili.
Ma ciò che il Sindacato, le lavoratrici e i lavoratori di TSF chiedono ancora oggi, è la possibilità di discutere con i proprietari dell’azienda su come essi intendano garantire, non soltanto il futuro di una società economicamente sana e tecnologicamente all’avanguardia, ma anche il destino professionale delle centinaia di persone che ci lavorano e la qualità e la continuità di una serie di servizi informatici decisivi per il core business di Ferrovie e quindi per lo sviluppo e la modernità dell’intero Paese.
Convinti della fondatezza dei nostri ragionamenti, noi continueremo a chiedere questo confronto anche attraverso il coinvolgimento degli azionisti, Ferrovie ed Almaviva, a discutere del “caso TSF” in un’iniziativa pubblica che stiamo organizzando all’Auditorium di Via Rieti, alla presenza dei mezzi d’informazione, delle forze politiche e delle Istituzioni.
Perché riteniamo che nell’interesse delle Ferrovie e dell’intero Paese, non si possa rischiare di lasciare prima ristagnare e poi deperire un’azienda sana come TSF.
Roma, 4 Marzo 2009 RSU Tsf RSA TSF (FILT-FIT-UILT)
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