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Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

 

 

 

RSU   ALMAVIVA

 

 

 

PER UNA POLITICA DI INNOVAZIONE

RISPETTOSA DELL’AMBIENTE

 

 

 

 

Prime ipotesi di ricerca e innovazione

in senso ambientale per AlmavivA

 

 

SINTESI


 

1.    Premessa

 

Obama, discorso all’America da una “azienda verde”

Nell’Ohio della crisi industriale e dell’alta disoccupazione il presidente, a tre giorni dall’insediamento,

 ha scelto un luogo di ottimismo, un’azienda di 65 persone che produce per il futuro e viaggia in contro-

tendenza. Fondata nel 1983 la Cardinal Fastener fa bulloni, viti e giunti di precisione, soprattutto

 quelli usati nelle turbine a vento, produzione iniziata due anni fa e che oggi rappresenta metà

 del fatturato. “La storia di questa azienda, dice Obama, dimostra che un’economia fondata sulle

energie rinnovabili non è una torta in cielo, una cosa futuribile. Sta accadendo  oggi in America,

 offre una alternativa al petrolio e può creare milioni di posti di lavoro. (…) Raddoppieremo la

 produzione di energia pulita in tre anni, metteremo al lavoro 500.000 persone nella costruzione

 di turbine e pannelli solari, renderemo ecologicamente compatibili i nostri edifici pubblici”.

(Corriere della Sera del 17 gennaio 2009)

 

 

Stiamo attraversando un momento storico piuttosto drammatico per l’emergere ormai innegabile dei danni che l’industrializzazione e il consumismo senza limiti hanno causato alle risorse naturali e a quasi tutti i meccanismi biologici che interessano la vita dell’uomo sulla terra.

 

Da oltre un anno sono disponibili cinque rapporti redatti da esperti dell’ONU in diverse Agenzie e comitati che hanno studiato in maniera profonda, anche se ancora forse non esaustiva, gli andamenti del riscaldamento globale, gli effetti sui livelli dei mari e sul clima, quanto resta delle risorse naturali e delle specie viventi, animali e vegetali, e soprattutto le residue disponibilità di acqua e di terre coltivabili.

 

Le denunce più circostanziate che erano state diffuse negli anni precedenti sono state tutte confermate, mentre le previsioni relative agli ulteriori sviluppi dei danni ambientali sottolineano con un ritmo sempre più incalzante il poco tempo che ancora i governi hanno a disposizione per modificare radicalmente i rapporti tra le attività produttive e i livelli di consumo  (ma anche con l’accumulazione dei rifiuti e la rarefazione delle fonti energetiche) e le necessità di equilibrio dell’intero pianeta e della sua biosfera.

 

In alcune sedi, Stati Uniti e Unione Europea in particolare, si stanno intravedendo, negli ultimi mesi, delle prime mutazioni nelle strategie e nelle politiche economiche che maggiormente riguardano l’ambiente dove l’umanità intera deve continuare a vivere, mentre in moltissimi Stati e in interi continenti si è ancora lontani dal percepire in modo realistico cosa sta succedendo e soprattutto cosa succederà con il progressivo aumento della popolazione mondiale.

 

Le buone intenzioni espresse dal nuovo Presidente USA e le proposte di Direttiva UE non permettono ancora di valutare pienamente priorità, tempi e soprattutto modalità di interventi che saranno espresse nei prossimi mesi. Ma le scadenze imposte dal progredire dei danni arrecati all’ambiente e gli effetti negativi che colpiscono da anni anche le popolazioni dei paesi più ricchi non permettono di ritardare ulteriormente la ricerca di soluzioni e le decisioni relative a consumi e produzioni ben diverse dalle precedenti.

 

Siamo quindi in presenza di una prospettiva di mutamento in tempi rapidi, che dovrà essere accompagnata da una gamma molto articolata di innovazioni tecnologiche, sia a livello della ricerca di base che sul piano applicativo e della diffusione sui mercati (quindi non solo nazionali, ma sicuramente globali).

 

Molte fonti, proprio in questa prospettiva, stanno inoltre elaborando analisi e indicazioni in cui emerge con chiarezza che i limiti da tracciare a livello della produzione e del consumo e i nuovi bisogni di soluzioni tecnologiche più rispettose dell’ambiente possono essere addirittura interpretati come una splendida opportunità di anticipare l’uscita dalla crisi generalizzata (per alcuni settori

anche attenuare fortemente gli effetti dell’inizio della crisi) e comunque come una prospettiva di impegno assolutamente sicura data la gravità della situazione del pianeta.

 

Dovrebbe anche essere data per scontata la necessità di interventi espliciti di governi ed enti locali per promuovere e sostenere determinate produzioni particolarmente utili per risparmiare energia, per migliorare l’utilizzazione delle materie prime e il loro recupero, per salvaguardare parti essenziali dei territori nazionali, per tutelare la salute delle popolazioni.

 

Infine non si può trascurare il fatto che anche in Italia, ad imitazione di altri paesi più avanzati, stanno emergendo le prime iniziative imprenditoriali dirette a collocarsi per tempo nelle prospettive di evoluzione e di cambiamento sopra delineate e che alcuni comparti cercano perfino di anticipare.

 

È comunque sicuro che il riequilibrio dei nostri rapporti con il pianeta dovrà essere perseguito con molta forza ed entusiasmo, da tutte le forze sociali, onde evitare di pagare dei prezzi altissimi per la salute delle attuali e future generazioni: è impensabile continuare a consumare le risorse naturali con ritmi e modalità che sarebbero sostenibili solo se avessimo a disposizione cinque pianeti, mentre la Terra è una sola e forse non è più così disponibile.

 

 

Esperienza del gruppo AlmavivA in campo ambientale

 

In campo ambientale il gruppo AlmavivA non parte da zero.

 

Nel corso degli anni sono state sviluppate significative esperienze (sia dal punto vista applicativo che tecnologico) che rappresentano una solida base di partenza per lo sviluppo di una proposta in questa direzione e che, inserite in un contesto organico, possono essere ampliate e valorizzate.

 

 

2.    Potenzialità e prospettive del settore e del gruppo AlmavivA

 

Tendenze generali del settore

 

Le principali aziende del settore IT, come IBM e Microsoft, hanno già avviato progetti per l’informatica ecocompatibile, con significativi risultati nel campo dell’efficienza e del risparmio energetico nei data center.

 

Le esperienze di aziende che hanno intrapreso la strada del risparmio energetico come, ad esempio, STMicroelectronics dimostrano la validità di tale scelta, anche in termini di rapido recupero dell’investimento iniziale.

 

In Italia, tra le iniziative istituzionali più innovative, si segnala il programma Industria 2015 (vedi allegato) avviato dal governo Prodi nel 2006 e proseguito dal governo in carica (Ministero dello Sviluppo Economico), sull’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Tra i progetti di innovazione industriale approvati e ammessi al finanziamento si segnalano quelli che hanno visto la partecipazione di TSF (Slimport con Elsag-Datamat, Pegasus con Octotelematics). 

 

Da non trascurare i vantaggi in termini di immagine, in considerazione dell’influenza della responsabilità ambientale dell’azienda sulla buona reputazione del Brand ( “Buone prassi e impatto sui Brand Values”, ricerca IPSOS MORI 2007; “Green Brand, il libro delle aziende verdi”, di prossima pubblicazione da B&P coomunications).


 

Va anche sottolineato il fatto che, a breve, la certificazione ambientale, secondo gli standard Emas o Iso 14000 (vedi allegato), potrebbe imporsi come uno dei requisiti richiesti nelle gare o consentire l’accesso preferenziale a contributi e finanziamenti pubblici.    

 

A livello internazionale si stanno moltiplicando le iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, in un contesto in cui le caratteristiche innovative della Green Economy sono considerate sempre più come elementi prioritari per uscire dalla attuale crisi.

 

Anche l’Italia deve necessariamente misurarsi con tale contesto e non potrà sottrarsi a questa linea di tendenza.   

 

 

Una impresa capace di leggere questi segnali e anticipare il cambiamento potrebbe proporsi come soggetto di primo piano per lo sviluppo di progetti istituzionali ed intercettare così finanziamenti su progetti innovativi.

 

 

 

Potenziali aree di intervento in AlmavivA

 

Ai fini della esplicitazione delle maggiori potenzialità del gruppo in campo ambientale si possono individuare tre aree di intervento principali:

 

 

Ø      AlmavivA Azienda Green

 

Modelli di comportamento, interventi organizzativi e gestione di impianti e logistica per ridurre l’impatto ambientale e produrre effetti di risparmio immediato

 

Soggetti potenzialmente interessati: tutte le aziende del gruppo AlmavivA

 

 

 

Ø      AlmavivA per l’Informatica Ecocompatibile

 

Progettazione e realizzazione di architetture, sistemi e servizi IT secondo principi di efficienza energetica, per garantire condizioni di risparmio energetico all’utente

 

Soggetti potenzialmente interessati: principalmente le aziende IT del gruppo AlmavivA 

 

 

 

Ø      AlmavivA Soluzioni IT per l’Ambiente

 

Valorizzazione e sviluppo di esperienze, competenze e tecnologie per la creazione di una rinnovata offerta commerciale in campo ambientale

 

Soggetti potenzialmente interessati: principalmente AlmavivA e TSF

  

 

 


 

3.    Prime proposte di lavoro

 

“Parlo per esperienza, il risparmio energetico conviene alle aziende.”

Pasquale Pistorio, Presidente Onorario STMicroelectronics

(intervista a La Repubblica del 21 ottobre 2008)

 

Ø      AlmavivA Azienda Green

 

Per ottenere efficienza energetica e risparmio, trasformando in senso ambientale l’azienda/il gruppo e il loro funzionamento

 

Questo obiettivo si può raggiungere mettendo in atto: modelli di comportamento individuali (vedi programma Rumba per luce, riscaldamento, computer); adeguamento di sistemi, impianti e procedure interne; riciclo di materiali di consumo e hardware; sistemi di raccolta differenziata per carta, toner, plastica, pile; acquisti “verdi”; diffusione di strumenti di organizzazione/ comunicazione interna e policy aziendali. 

 

Si può anche prevedere la realizzazione di una rete telematica per il miglior coordinamento, controllo e confronto di dati ambientali tale da permettere il monitoraggio degli effetti delle azioni intraprese sul contenimento dell’impatto ambientale e sulla riduzione delle emissioni.

 

Un’azienda che portasse a termine in tempi rapidi una simile trasformazione, oltre a diventare un esempio da imitare, andrebbe a costituire, per ogni modifica apportata, un modello di soluzioni tecnologiche/organizzative già sperimentate con successo.

 

È poi da tener conto che la disponibilità in house di sistemi complessi già sperimentati e visibili nella loro operatività può aprire un campo di intervento la cui velocità d’espansione è difficilmente prevedibile ma che sicuramente entra in contatto anche con l’ambito dei sistemi tecnologici per gli edifici e le città, ad esempio nelle aree mediorientali.

 

Più in generale vanno considerate le applicazioni ICT nella progettazione/realizzazione di edifici a basso impatto ambientale. In questo senso è utile riferimento il volume “SOLVIS, la fabbrica a zero emissioni”, edito da Paea, che descrive, con ampi dettagli tecnici, la più grande fabbrica europea a zero emissioni.

 

 

Ø      AlmavivA per l’Informatica Ecocompatibile

 

Per innovare l’offerta tecnologica, in una logica trasversale a tutti i progetti/aree di mercato, determinando risultati di efficienza e risparmio energetico per l’utente finale.

 

In quest’ambito il primo passo consisterebbe necessariamente “nello sviluppare conoscenze ed esperienza nel campo della sostenibilità ambientale applicata all’informatica” e quindi la formazione di professionisti IT capaci di “comprendere a fondo i metodi di riduzione dell’impatto ambientale delle attività informatiche, come il risparmio di energia, il consolidamento dell’hardware e la gestione dei rifiuti elettronici” (Michael Walsh, Eliza Walsh – The Business of IT.  10 punti chiave per diventare leader nelle scelte ambientali)

 

È possibile approfondire questa tematica a partire dalle principali iniziative di IBM (es. programma “e4”) e di Microsoft (Dave Ohara – Informatica ecocompatibile. Riduzione dell'impatto ecologico dei datacenter).

 


 

Ø      AlmavivA Soluzioni IT per l’Ambiente

 

Per rafforzare l’offerta commerciale in senso ambientale, utilizzando al meglio le potenzialità aziendali che derivano dall’aver maturato significative esperienze sia in ambito applicativo che tecnico-sistemistico.

 

Oggi in Italia le realizzazioni di sistemi e servizi orientati alla tutela dell’ambiente, pur evidenziando un gran numero di esperienze valide, si caratterizzano per la loro estrema frammentazione.

 

Per costruire un’ipotesi di sviluppo commerciale in senso ambientale, sulla base delle competenze e potenzialità del gruppo, sembra quindi necessario partire da un’analisi dell’esistente, innanzitutto individuando i principali fabbisogni in termini di servizi/applicazioni, quindi i potenziali mercati di riferimento/clienti e infine le competenze immediatamente disponibili all’interno del gruppo AlmavivA.

 

 

Riteniamo che vadano individuati forme e tempi di un confronto con l’azienda

che permettano di favorire lo sviluppo del progetto e di monitorarne l’andamento.

 

 

 

 

4.    Alcune ipotesi e linee di lavoro ancora da approfondire

 

·         Revisione e ampliamento del codice etico in senso ambientale, per rafforzare l’immagine verso l’esterno e disporre di un quadro di principi guida

 

·         Programmi di certificazione ambientale (EMAS, Iso 14000), per aprire un campo di nuove garanzie che possono caratterizzare l’azienda, anticipando una tendenza generale

 

·         Progetti di riciclo dell’hardware, a sostegno di strutture pubbliche e/o associazioni. AlmavivA, pur non potendo intervenire nelle fasi di progettazione dell’hardware (eliminazione materiali nocivi, utilizzo di materiali più facilmente riciclabili), può svolgere un ruolo efficace nella fase dello smaltimento/riciclo del prodotto tecnologico desueto

 

·         Riqualificazione energetica di edifici e impianti, edifici a zero emissioni

 

·         Collaborazione con istituzioni ed enti di ricerca (Università, CNR, ENEA, ISPRA, …)

 


 

Testi di riferimento della premessa

 

Rapporto Stern, Inghilterra, 2006

 

Quarto Rapporto del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), 2007

 

Gianfranco Bologna, Manuale della Sostenibilità, WWF, nuova edizione, Edizioni Ambiente, Milano, marzo 2008

 

 

Documentazione (articoli, volumi e progetti citati nel testo)

 

Dave Ohara – Informatica ecocompatibile. Riduzione dell’impatto ecologico dei data center (http://technet.microsoft.com/it-it/magazine/2007.10.green.aspx)

 

Michael Walsh, Eliza Walsh – The Business of IT. 10 punti chiave per diventare leader nelle scelte ambientali (http://technet.microsoft.com/it-it/magazine/2008.06.business.aspx)

 

IPSOS - Buone prassi e impatto sui Brand Values, ricerca IPSOS MORI 2007 (http://www.bpcommunication.net/risorse/ipsosita_green.pdf)

 

SOLVIS – La fabbrica a zero emissioni, Architetti Banz e Riecks, editore per l’Italia PAEA (http://www.paea.it)

 

RUMBA – programma di gestione delle risorse e management ambientale dell’amministrazione federale svizzera (http://www.rumba.admin.ch/it)

 

 

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