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INTERROGAZIONI SUL CASO TSF: IL GOVERNO NON RISPONDE DA UN ANNO
È passato un anno dalla prima interrogazione parlamentare riguardante il caso TSF.
Era il 26 Maggio 2008 e l’Onorevole Poli Bortone, notando che la gara per la gestione dei servizi informatici di Ferrovie era stata annullata dal Consiglio di Stato “per un imperdonabile errore procedurale della commissione aggiudicante”, interrogava il Ministero dell’Economia, il Ministero del Tesoro e il Ministero dei Trasporti “per sapere se non intenda attivarsi da subito per favorire lo svolgimento di un incontro tra le parti (azionisti e sindacati) che permetta di i individuare e concordare con urgenza le principali caratteristiche della nuova gara”. Dal Governo, nessuna risposta.
Nello stesso periodo, il 5 Giugno 2008, gli Onorevoli Froner, Lulli e Velo, a fronte dei ritardi con cui Ferrovie andava espletando le procedure per la nuova gara sui servizi informatici e del suo rifiuto di incontrare i sindacati ad un tavolo istituzionale, chiedevano al Ministero dell’Economia e al Ministero delle Infrastrutture “quali provvedimenti urgenti i Ministri interrogati intendano adottare al fine di individuare e concordare le principali caratteristiche della nuova gara, favorendo un incontro tre le parti interessate (azionisti e sindacati)”. Dal Governo, nessuna risposta.
Infine, il 7 Maggio 2009, di fronte al nuovo fallimento della procedura scelta da Ferrovie (vendita pubblica del 39% delle azioni TSF andata deserta per mancanza di offerte), ancora gli Onorevoli Froner, Lulli e Velo chiedevano al Ministero dell’Economia e al Ministero dell Sviluppo Economico “quali urgenti iniziative il Governo intende adottare per garantire la rapidità e la correttezza procedurale della nuova gara, l'integrità dell'azienda TSF, evitando ogni ipotesi di frazionamento della gara stessa e i conseguenti rischi di spezzatino industriale, la salvaguardia occupazionale dell'intero bacino di lavoratrici e lavoratori (1.500 dipendenti compreso l'indotto), che operano per Ferrovie nell'ambito delle attività oggetto della gara, il mantenimento di tutti gli attuali siti produttivi e assetti tecnologici, evitando qualsiasi tipo di esternalizzazione o terziarizzazione”. Dal Governo, nessuna risposta.
PERCHE’ QUESTO SILENZIO ? E’ FERROVIE CHE IMPEDISCE AL GOVERNO DI RISPONDERE ? PERCHE’ CI SONO RITARDI ED ERRORI NELLE PROCEDURE DI GARA ?
Mentre il Governo non da’ risposte al Parlamento e mentre Ferrovie si nega al confronto (richiesto anche da tutte le istituzioni locali) si rischia di danneggiare in modo irreparabile sia il futuro di TSF (una realtà industriale sana, unica del settore in Italia, ricca di professionalità e che dà lavoro a circa 1500, tra dipendenti diretti e dell’indotto), sia la qualità del servizio erogato a Ferrovie cosa che costituirebbe un danno, non solo economico, per tutto il Paese.
CHIEDIAMO CHE IL GOVERNO RISPONDA AL PIU’ PRESTO. DOMANI, 10 GIUGNO, SCIOPERO E PRESIDIO DAVANTI AL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO.
Roma, 9 Giugno 2009 RSU Tsf fotocopiato in proprio Rsu Tsf – Via Galati 55 Roma |
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