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Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

Ordine del giorno dell’Assemblea Generale Tsf

(6 Giugno 2008)

 

 

 

L’Assemblea Generale delle lavoratrici e dei lavoratori TSF, in merito al documento CGIL CISL e UIL relativo alle “Linee di riforma della struttura contrattazione”, distribuito nelle scorse settimane dalla RSU, esprime il proprio dissenso sui contenuti e sul metodo utilizzato per la sua elaborazione.

 

Per quanto attiene al metodo, infatti, non sono stati consultati né sono stati fatti esprimere in alcun modo i milioni di lavoratori e di lavoratrici dipendenti, precari e parasubordinati che, in questi anni, hanno visto falcidiato il proprio salario e peggiorate le proprie condizioni di vita e di lavoro.

 

Per questo la mediazione tutta di vertice, costruita sotto l’attacco pesante di una classe imprenditoriale che resta tra le meno innovative e le più chiuse del mondo occidentale, non fa i conti con 15 anni di politiche concertative e con la conseguente emersione di una questione salariale sempre più grave.

 

Di conseguenza, i contenuti del documento, in termini sia di obiettivi dichiarati che di soluzioni proposte, sono largamente insufficienti.

 

1)    “Un sistema fiscale equo” non si costruisce riducendo la pressione fiscale ma incrementando la sua progressività, annullando le cospicue evasioni ed elusioni e restituendo le quantità drenate per l’effetto contabile dell’inflazione.

2)    Il ”Sistema contrattuale su due livelli” deve essere in grado di  incrementare il potere di acquisto delle retribuzioni mentre la redistribuzione della produttività non deve essere soffocata da automatismi costruiti per aumentare i margini discrezionali delle aziende nelle politiche salariali.

3)    Il ritorno ad una durata triennale del contratto richiede un corrispondente ritorno a meccanismi certi di recupero dell’inflazione realmente registrata dalle famiglie dei lavoratori dipendenti.

4)    “La diffusione qualitativa e quantitativa del secondo livello di contrattazione” non si ottiene con ulteriori decontribuzioni o detassazioni, che sono anzi diseducative e controproducenti, ma lavorando con pazienza e tenacia per estendere e stabilizzare la presenza e la cultura sindacale in tutti i luoghi di lavoro e sviluppando ovunque possibile la contrattazione di sito o di filiera per riunificare la frammentazione del  mondo del lavoro.

5)    La contrattazione territoriale, senza il necessario quadro di partecipazione di lavoratrici e lavoratori e di confronto, anche conflittuale, con gli imprenditori, rischia di  trasformarsi in elargizione unilaterale da parte delle aziende  condivisa da un sindacato sempre più autoreferenziale e distante dai bisogni reali delle persone.

6)    Il sistema elettorale delle RSU va “liberalizzato”, eliminando la quota di un terzo riservata alle cosiddette organizzazioni maggiormente rappresentative.

7)    Le piattaforme e gli accordi, confederali di valore generale o di categoria relativi al contratto nazionale, vanno costruiti con la partecipazione di lavoratrici e lavoratori e sanciti con la votazione di tutta la platea interessata, regolamentando in forma stabile e certificata la strumento del referendum.

 

 

              

In queste condizioni la trattativa che si apre si prospetta come una trattativa a perdere.

Per evitare ciò è indispensabile che CGIL CISL e UIL si rendano disponibili ad una consultazione reale delle lavoratrici e dei lavoratori che vogliono rappresentare, organizzando altresì le necessarie mobilitazioni per fermare l’attacco padronale al contratto nazionale e, attraverso questo, ai diritti e alla sicurezza del modo del lavoro.

 

 

 

Roma, 9 Giugno 2008              Approvato all’unanimità (a maggioranza il punto 6)

 

 

 

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