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Comunicato di lunedì 28 gen 2008
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Accordo Armonizzazione 3/07/2009
Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007 Proposta rsu per Almaviva Green |
FA’ LA COSA GIUSTA
Le assemblee della scorsa settimana sono state molto partecipate. La discussione, anche per merito degli interventi di lavoratori di tutte le strutture aziendali, è stata intensa e appassionata come non succedeva da molto tempo.
È emersa tutta la rabbia per la richiesta della Cassa Integrazione, arrivata proprio all’indomani della chiusura delle procedure di mobilità che hanno provocato l’uscita dall’azienda di più di 150 persone. È diffusa la consapevolezza che l’impegno di tutti non viene adeguatamente valorizzato a causa della gestione approssimativa delle risorse e dei processi aziendali. Alla base di tutto c’è, comunque, un sentimento di amarezza per lo stato dell’azienda e la comune preoccupazione per le prospettive future.
Ancora più forte è stata però la capacità di tirare fuori l’orgoglio e dimostrare la volontà di uscire positivamente e uniti da questa situazione.
L’obiettivo di un accordo basato sul principio di solidarietà è stato visto da tutti come l’unica strada possibile per cercare di affrontare questa fase.
Accordo “solidale” significa ripartire i giorni di cassa integrazione tra tutti ed in ugual misura, con la convinzione che questa soluzione – comunque dolorosa – è più sopportabile per i lavoratori e comunque gestibile per l’azienda.
In quest’ottica l’accordo sulla cassa integrazione deve prevedere alcuni punti cardine: · utilizzo di giorni di fermate collettive, anche pensando a una possibile integrazione salariale da parte dell’azienda; · coinvolgimento dei dirigenti nel piano di taglio dei costi; · completamento in tempi rapidi dell’accordo di armonizzazione Almaviva; · definizione di nuovi e più efficaci percorsi di formazione/riqualificazione, anche utilizzando al meglio i finanziamenti pubblici.
Si tratta di una soluzione articolata e complessiva, in cui le singole situazioni possono essere affrontate e risolte nella loro specificità. Con questa risposta lavoratori, sindacato e Rsu danno prova di estrema responsabilità.
Ora l’azienda deve fare la cosa giusta. Arroccarsi sulla propria posizione o concedere solo finte aperture, in un momento così delicato, sarebbe una risposta miope, arrogante e pericolosa.
Dopo la iniziale apertura dimostrata dall’azienda nell’incontro del 21 gennaio, tornare indietro e scegliere il “muro contro muro” sarebbe come imboccare una strada senza uscita. Vorrebbe dire difendere a oltranza una posizione di dubbia legittimità e gravemente discriminatoria tra i lavoratori.
C’è ancora ragionevolezza e senso di responsabilità nei vertici aziendali?
Roma, 28 gennaio 2008 RSU Almaviva |
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