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Accordo Armonizzazione 3/07/2009
Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007 Proposta rsu per Almaviva Green |
MOBILITA’: il punto della situazione
Il 10 settembre la Direzione aziendale ha comunicato la conclusione della prima fase di colloqui con i lavoratori potenzialmente in possesso dei requisiti per la mobilità lunga e quindi l’avvio di una nuova fase di colloqui, che si vorrebbe chiudere “agli inizi del mese di ottobre”. In tale contesto l’azienda ha anche ufficializzato la decisione di erogare un contributo (percentuale) a tutti coloro che devono riscattare – per intero o in parte – il periodo del corso legale di laurea per rientrare nei requisiti di accesso alla mobilità.
L’andamento della fase iniziale di gestione della mobilità ha indotto l’azienda ad una maggiore formalizzazione del processo e alla centralizzazione dei colloqui, la cui conduzione è stata affidata (principalmente) ad Angelo Favilli.
All’inizio di settembre le adesioni alla mobilità erano ancora abbastanza ridotte: per la lunga avevano accettato circa 25 lavoratori su 135 possibili, per la breve circa 10 su 30, oltre a circa 20 lavoratori in uscita con semplice esodo incentivato (senza ricorso alla mobilità), anche in questo caso su base volontaria.
Di fatto, il numero dei potenziali interessati alla mobilità lunga è oggi aumentato, rispetto alla prima fase dei colloqui, per effetto di due cause distinte: · la decisione aziendale di contribuire al riscatto della laurea, favorendo in questo modo un numero significativo di persone che non avrebbero potuto sostenere l’intero costo del riscatto, oggi molto oneroso; · il chiarimento ufficiale da parte del Ministero del Lavoro che autorizza la collocazione in mobilità lunga anche dei cosiddetti “paradossi”, per i quali varranno le garanzie sulla maturazione dei requisiti di accesso alla pensione (secondo le norme previste dalla riforma Dini) anche se il periodo di mobilità sarà inferiore a 3 anni.
Nel corso dei primi colloqui di settembre i rappresentanti aziendali, presumibilmente con l’intento di “forzare la mano”, hanno fatto affermazioni e prospettato scenari quanto meno discutibili che, come Rsu, abbiamo chiarito in un successivo incontro con la Direzione. Ci limitiamo a segnalarne due: · non è vero che “non si può andare oltre l’ 80% perché il sindacato è contrario”; basti ricordare che, in fase di trattativa, è stata l’azienda ad opporsi alla formulazione “incentivo pari ad almeno l’ 80%…” per la collocazione in mobilità lunga e che la Rsu, una volta stabilito il principio della volontarietà, si è limitata a chiedere soluzioni e trattamenti equi e trasparenti, mentre sulle decisioni operative e sulla gestione del processo la responsabilità spetta interamente alla Direzione; · è sbagliato prospettare futuri scenari di cassa integrazione (nel caso in cui la procedura di mobilità non raggiunga un risultato accettabile) perché ciò, oltre a non cogliere l’evidente obiettivo di intimidazione sui mobilitandi, provoca ulteriore disorientamento e incertezza in tutta la popolazione aziendale. E non ci sembra che ce ne sia bisogno.
Sulla questione dei tempi si ricorda che la legge stabilisce il termine massimo del 31 dicembre 2007 per la cessazione dal servizio ai fini della collocazione in mobilità lunga. Nel caso di Almaviva l’attuale procedura di mobilità lunga scade il 4 novembre e, entro il 15 ottobre, si terrà un incontro tra le parti, per verificare l’andamento della procedura in questi primi mesi. Anche a seguito di tale verifica e se non venissero raggiunti i risultati previsti, dopo il 4 novembre sarà possibile riaprire la procedura di mobilità anche per ridefinire, se necessario, la ripartizione delle 198 unità complessive tra le tre aziende interessate.
Roma, 24 settembre 2007 RSU Finsiel-Almaviva |
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