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Accordo Armonizzazione 3/07/2009

Mobilità lunga e Accordi 19/02/2007

Proposta rsu per Almaviva Green

welfare, sviluppo e pubblico impiego:

si apre un confronto difficile

 

 

 

Giovedì 22 Marzo sono cominciati gli incontri tra Governo e parti sociali sui temi del welfare, dello sviluppo economico e della riforma del pubblico impiego. Il confronto si presenta difficile perché gli interlocutori hanno posizioni anche molto diverse, al di là dell’obiettivo comune di arrivare ad un accordo.

 

CGIL, CISL e UIL sono arrivati alla discussione dopo aver costruito un documento unitario in 7 punti i cui contenuti si possono così riassumere:

 

1) Il tema fondamentale per l’Italia è la sua crescita economica e sociale e lo sviluppo sostenibile. Per riorganizzare le politiche di sviluppo occorrono diversi interventi riformatori da concordare col metodo della concertazione trasparente.

 

2) La finanziaria – con luci e ombre – ha messo al riparo i conti pubblici italiani; adesso occorre selezionare con cura priorità e scelte per avviare politiche economiche di crescita dei redditi da lavoro e da pensione. Le priorità che il sindacato indica riguardano:

ricerca, istruzione e formazione, non autosufficienza, politiche del lavoro e ammortizzatori sociali, casa, ambiente, riordino del sistema di compartecipazione ed eliminazione dei nuovi ticket introdotti dalla Finanziaria. La difesa dei salari e delle pensioni passa anche attraverso una politica dei redditi concertata con gli Enti locali, su fisco, tariffe, prestazioni sociali. Pertanto, CGIL CISL UIL chiedono, per la prossima finanziaria, un unico tavolo di confronto con Stato, Regioni e Comuni.

 

3) Fondamentale è la riforma della pubblica amministrazione: il memorandum sottoscritto con il Governo è il terreno giusto per realizzarla. Regioni, Province e Comuni devono essere impegnati in tale confronto. Le priorità sono la formazione, la valorizzazione del lavoro pubblico, il superamento della precarietà ed anche il rinnovo dei contratti su basi nuove.

 

4) In materia di previdenza occorre ribadire che il sistema pensionistico italiano è tra i più equilibrati d'Europa. E’ però necessario introdurre elementi di maggiore equità sociale nel sistema pensionistico al fine di renderlo più adeguato ai mutamenti dell'organizzazione del lavoro e dei sistemi produttivi e al mutato quadro demografico. A tale scopo vanno eliminate le distorsioni introdotte dalla legge Maroni, ripristinando la flessibilità dell'età pensionabile nel sistema contributivo e superando l'iniquo scalone previsto a decorrere dal 1 gennaio 2008 per il diritto alla pensione di anzianità. CGIL CISL e UIL dicono no alla modifica dei coefficienti di trasformazione delle pensioni perchè socialmente insostenibile, soprattutto per le giovani generazioni. Vanno invece estesi diritti e tutele per i giovani, i redditi bassi, i lavoratori precari, stagionali, saltuari, part time, e per garantire una vita dignitosa ai lavoratori anziani garantendo il potere di acquisto delle pensioni.

Per raggiungere questi obiettivi è necessario:

- separare la spesa previdenziale da quella assistenziale;

- completare l’armonizzazione delle regole (soprattutto per le aliquote contributive e nel rapporto tra lavoratori dipendenti e lavoratori autonomi) e lottare contro l'evasione e l'elusione contributiva;

- estendere diritti e tutele a chi oggi è escluso, riformando gli ammortizzatori sociali e ridefinendo la copertura figurativa per i periodi di congedo parentale e per il lavoro di cura;

- estendere ai lavoratori parasubordinati le tutele in materia di malattia, maternità, infortuni, disoccupazione e sostegno al reddito.

- garantire a tutte le figure il diritto alla costruzione di una previdenza complementare a quella pubblica, a partire, con urgenza, dai dipendenti del pubblico impiego.

- rivedere la normativa della totalizzazione dei contributi per garantire a tutti i lavoratori la possibilità di avere un unico trattamento di pensione e riconoscere i periodi derivanti dalla contribuzione 'silente' ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica di vecchiaia,

- portare a compimento la normativa relativa ai lavori usuranti;

- ridefinire complessivamente la normativa sui diritti sociali dei lavoratori migranti, estendendo anche a loro gli stessi diritti dei lavoratori italiani;

- incentivare la permanenza volontaria al lavoro nonostante il raggiungimento del diritto a pensione;

- garantire alle pensioni il loro potere di acquisto con le opportune rivalutazioni monetarie e gli interventi di riduzione del carico fiscale sia a livello centrale che locale;

- superare del tutto il divieto di cumulo tra pensione e lavoro

 

5) In relazione al mercato del lavoro occorre impegnarsi per la stabilizzazione nei settori pubblici e privati attraverso la definizione di un piano di legislatura per la stabilità e la buona occupazione. Gli indirizzi che devono orientare il confronto, sono:

- la centralità del lavoro a tempo indeterminato;

- la lotta al lavoro nero e sommerso;

- il sostegno e il rafforzamento del ruolo e degli ambiti della contrattazione collettiva;

- l’intervento negoziale sull’organizzazione del lavoro, la regolazione del ricorso alle tipologie non standard di impiego, maggiori tutele salariali, previdenziali, sociali e di sicurezza e la formazione.

E’ inoltre necessario intervenire nei processi di terziarizzazione e negli appalti, anche attraverso il finanziamento degli ammortizzatori sociali da estendere ai settori attualmente esclusi, con particolare riguardo ai lavori discontinui.

 

6) riguardo alla contrattazione, ferme restando le diverse posizioni sindacali sui modelli contrattuali, e le prerogative dei contratti collettivi, è necessario incentivare ed estendere la contrattazione di secondo livello, utilizzando una politica fiscale di sostegno.

 

7) Questi obiettivi, volti a migliorare le condizioni dei giovani, dei lavoratori e degli anziani, saranno tanto più raggiungibili quanto più saranno discussi e condivisi dalla maggior parte dei lavoratori e dei pensionati. Pertanto CGIL CISL UIL promuovono su questi temi una campagna generalizzata di assemblee in tutti i luoghi di lavoro e nei territori.

 

La RSU TSF si farà carico di informare lavoratrici e lavoratori sull’evolversi della discussione tra le parti sociali, riservandosi anche di convocare l’assemblea generale nei momenti in cui sarà necessario approfondire la discussione sui contenuti della trattativa.

 

 

 

29 marzo ’07                                                     RSU TSF

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