L’anomalia del Lodo Marchionne

di TITO BOERI

Questo è un accordo necessario, inevitabile. Di cui non andare certo fieri perché mette a nudo i limiti del nostro sistema di relazioni industriali, dei regimi di contrattazione e la persistente arretratezza del Mezzogiorno. Renderlo un esempio, caricarlo di significati, come hanno fatto in questi giorni sia il Ministro Sacconi, sia alcune frange estreme del sindacato, equivale a giocare cinicamente con il lavoro, la principale fonte di reddito di 5.000 famiglie in una delle zone più povere del nostro paese.…

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Così cambierà la vita in fabbrica. La giornata di un operaio della Fiat a Pomigliano

di Paolo Bricco

Antonio Vernillo è un operaio della Fiat di Pomigliano d’Arco. Abbiamo immaginato insieme a lui cosa potrebbe succedere nell’autunno dell’anno prossimo, con la produzione della Panda a regime e l’attuazione dei cambiamenti organizzativi concordati fra azienda e sindacati, qualora questi fossero approvati dal referendum dei lavoratori del prossimo 22 giugno

Antonio Vernillo, 47 anni, si stropiccia gli occhi al suono della sveglia puntata sulle 4 e 50 del mattino.…

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Ma l’alternativa a Marchionne c’è

di Guido Viale

Non c’è alternativa. Questa sentenza apodittica di Margaret Thatcher per la quale è stato creato anche un acronimo (Tina: there is no alternative) è la silloge del cosiddetto «pensiero unico» che nel corso dell’ultimo trentennio ha accompagnato le dottrine più o meno «scientifiche» da cui sono state orientate, o con cui sono state giustificate, le scelte di volta in volta dettate dai detentori del potere economico: prima liberismo (a parole, con grande dispendio di diagrammi e formule matematiche, ma senza mai rinunciare agli aiuti di stato e alle pratiche monopolistiche); poi dirigismo e capitalismo di stato (per salvare banche, assicurazione e giganti dell’industria dai piedi d’argilla dal precipizio della crisi); per passare ora a un vero e proprio saccheggio, usando come fossero bancomat salari, pensioni, servizi sociali e «beni comuni», per saldare i debiti degli Stati messi in crisi dalle banche appena salvate.…

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RSU Finsiel – Comunicato di martedì 10 feb 2009

10 febbraio 2009 – MOZIONE

dell’Assemblea dei lavoratori Almaviva

 

Richiesta REFERENDUM

su accordo 22 gennaio 2009

(riforma degli assetti contrattuali)

 

L’Assemblea generale dei lavoratori Almaviva, dopo aver esaminato e discusso il testo dell’ Accordo Quadro di Riforma degli Assetti Contrattuali, siglato da Governo, Confindustria, Cisl, Uil, Ugl e altre associazioni il 22 gennaio 2009, esprime le seguenti valutazioni:

 

·        è grave che la trattativa si sia svolta senza il coinvolgimento attivo dei lavoratori, a partire dalla presentazione di una piattaforma che non era stata discussa né approvata nei luoghi di lavoro;

 

·        l’accordo raggiunto, anche per il contesto di crisi generale in cui si inserisce, rischia di penalizzare ulteriormente le retribuzioni dei lavoratori;

 

·        la spaccatura sindacale che si è prodotta indebolisce i lavoratori soprattutto rispetto alle prossime trattative per il rinnovo dei contratti nazionali;

 

·        l’accordo propone modifiche strutturali su tutti gli aspetti della contrattazione, dalla durata dei contratti al nuovo indice di riferimento (IPCA), dal valore punto alla contrattazione aziendale (anche in deroga al CCNL), fino alle regole sulla rappresentanza e al diritto di sciopero nei servizi pubblici; in questo senso, vista la estrema rilevanza dei temi trattati, è necessario sottoporre l’accordo alla discussione e al giudizio di tutti i lavoratori.

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