18 giugno 2011 Manifestazione nazionale Cisl-Uil
18 GIUGNO 2011 MANIFESTAZIONE NAZIONALE
RIFORMA FISCALE SUBITO !
LEGGE QUADRO SULLA NON AUTOSUFFICIENZA !
LAVORO E CRESCITA!
Affrontare la crisi economica e sociale attraverso una continua negoziazione con il Governo, le
Regioni e gli imprenditori: questo l’impegno della CISL e della UIL in tutti questi mesi. Non
ripiegarsi su se stessi, ma un impegno a:
• Estendere gli ammortizzatori sociali e le politiche attive per il lavoro;
• Garantire le politiche sociali pubbliche, pure con un forte vincolo di bilancio;
• Rinnovare tempestivamente i contratti nazionali di lavoro e sviluppare la negoziazione decentrata
privata e pubblica per redistribuire la produttività e cogliere nuove opportunità di investimenti
produttivi.
I risultati non sono mancati: estesa la tutela sociale a soggetti prima esclusi; evitati i licenziamenti
nelle aziende in crisi e molti accordi per il rilancio produttivo; un rinnovo tempestivo dei contratti
nazionali di lavoro e la prosecuzione della detassazione del salario di produttività. Nel settore pubblico
sono state salvaguardate le retribuzioni rispetto ai tagli di altri Paesi europei ed è stato negoziato, pur
in presenza di un blocco dei contratti nazionali fino al 2013, l’impegno a realizzare a tutti i livelli la
contrattazione decentrata attuando l’accordo con il Governo del 4 febbraio scorso. Si è avviata una
stabilizzazione del personale della scuola, con 65.000 immissioni in ruolo.
E ora:
SUBITO LA RIFORMA FISCALE:
Si chiede al Governo: una sensibile riduzione della tassazione su lavoratori e pensionati; il
sostegno alla famiglia con il Nuovo Assegno Familiare (NAF); un fisco premiale in favore
dell’occupazione e degli investimenti destinato alle imprese socialmente responsabili; niente
aumenti della pressione fiscale per lavoratori e pensionati a seguito dell’attuazione del federalismo
fiscale; più trasparenza nei rapporti tra fisco e cittadino. Per reperire risorse occorre rafforzare la
lotta all’evasione fiscale, ridurre significativamente l’elusione, una maggiore tassazione delle
rendite e della speculazione, l’incremento delle imposte sui consumi pregiati.
RIDURRE SPRECHI PUBBLICI E COSTI DELLA POLITICA:
Ma per finanziare la riforma fiscale, reinvestire nello sviluppo, migliorare la gestione dei servizi
pubblici nazionali e territoriali, è fondamentale ridurre la “cattiva spesa pubblica”. Bisogna
contrastare sprechi ed inefficienze e tagliare i costi della politica (troppe cariche per troppi livelli
istituzionali e trattamenti sproporzionati). Rendere più snella ed efficace la struttura istituzionale,
più competitive ed efficaci le aziende dei servizi pubblici. Le economie sugli sprechi delle
pubbliche amministrazioni vanno, in misura significativa, reinvestite per la qualità del servizio,
l’incentivazione della produttività ed il riconoscimento del merito.
PER UNA LEGGE QUADRO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA Le misure ad oggi adottate
dallo Stato sono insufficienti e non organiche. Occorrono misure coerenti e uniformi su tutto il
territorio, attraverso una legge-quadro nazionale che preveda la determinazione da parte dello Stato
dei livelli essenziali per la non autosufficienza; un “modello completo” di intervento; l’articolazione
delle caratteristiche e dei requisiti delle prestazioni sociali da garantire su tutto il territorio nazionale; la
definizione degli indicatori da verificare; l’istituzione di un Fondo Nazionale, coperto dallo Stato e
disciplina per l’erogazione e l’integrazione affidata alle Regioni.
MISURE PIU’ EFFICACI PER LAVORO E SVILUPPO
o E’ necessario dare piena attuazione all’accordo Stato Regioni sugli ammortizzatori sociali e le
politiche attive del lavoro, per il reimpiego dei lavoratori ancora in Cassa Integrazione, con la
riqualificazione professionale.
o Vanno resi rapidamente operativi dopo il Decreto Legge sullo Sviluppo i nuovi strumenti per
l’occupazione; in particolare per i giovani attuando la riforma dell’apprendistato, per le donne
con la revisione del contratto d’inserimento e per le nuove assunzioni al Sud con il credito
d’imposta; unitamente, infine, all’attuazione degli interventi per favorire gli investimenti delle
imprese nella ricerca, con l’assunzione di giovani ricercatori. La riforma dell’apprendistato, così
come convenuto, va accompagnata con interventi normativi nazionali e regionali volti a
diminuire l’abuso e l’utilizzo, oggi fortemente distorto, di forme di lavoro come i tirocini/stages,
le partite iva fittizie e le collaborazioni a progetto.
o Lo stimolo all’economia richiede il pieno utilizzo dei Fondi nazionali ed europei per il
Mezzogiorno per la realizzazione delle infrastrutture materiali ed immateriali e i crediti
d’imposta per nuovi investimenti e lavoro. Tutte le risorse disponibili vanno utilizzate per
realizzare le opere pubbliche prioritarie per la viabilità e il territorio, gli investimenti nella rete
energetica e ambientale, nel settore delle costruzioni. Va promossa una politica industriale che,
con priorità alle crisi settoriali ed aziendali, favorisca nuovi investimenti innovativi.
Complessivamente si possono investire per i prossimi tre anni risorse pari ad un punto di PIL
(15 miliardi) all’anno.