RSU Finsiel – Comunicato di mercoledì 23 mar 2005
Finsiel al Senato: il Governo dice che …
(in corsivo i commenti di parte sindacale)
Nella seduta di lunedì 21 marzo il Governo, rappresentato dal sottosegretario Ventucci, in risposta agli interventi di sostegno alla mozione presentata dal senatore Falomi con altri 73 senatori, non solo dell’opposizione, ha riportato, fra le altre cose, alcune valutazioni della Telecom sulla vendita di Finsiel in questi termini:
“(…) dai rappresentanti della società di telefonia sono state fornite direttamente al Ministro delle attività produttive le seguenti valutazioni sulle operazioni: la NewCo acquirente, oltre alla partecipazione di maggioranza della società COS di proprietà dell’ingegner Alberto Tripi, si avvantaggia della partecipazione, in posizione di minoranza, del gruppo Interbanca.”
Ø La dimensione economica di COS (210 milioni di fatturato contro i 670 della Finsiel) non offre la minima garanzia dal punto di vista patrimoniale e finanziario ed è impensabile che la partecipazione al 30% di Interbanca (gruppo Antonveneta) nella NewCo possa compensare la debolezza strutturale di COS in un settore, caratterizzato da elementi di criticità e limitati ritorni economici, in cui la competizione esistente richiede significativi e costanti investimenti in innovazione e ricerca.
“L’offerta della COS è stata ritenuta da Telecom migliore rispetto alle altre proposte ricevute, sia per le condizioni economiche offerte…”
Ø La trattativa per la vendita di Finsiel, già opaca (condotta dallo stesso Bruno Ermolli che era stato consulente del Governo per la realizzazione del Polo Informatico Nazionale…), diventa oscura se si considera che tutte le indiscrezioni di stampa segnalavano che le offerte economiche alternative erano più consistenti di quella di COS.
“…sia per il piano industriale presentato, che prevede l’integrazione strategica tra le attività COS e Finsiel e una crescita occupazionale complessiva del 20 per cento nei prossimi due anni.”
Ø Le uniche informazioni sul piano industriale, tuttora ignoto vista l’indisponibilità di Telecom a qualsiasi incontro, sono quelle ricavabili dalle interviste rilasciate dall’ing. Tripi (rilancio dell’informatica italiana anche sugli scenari internazionali, impennata del fatturato, quotazione in borsa, azienda “modello Microsoft”,…), guardate con diffidenza non solo dagli operatori e dagli analisti economici, ma da chiunque lavori nel settore. L’idea di una crescita occupazionale del 20 per cento in 2 anni, in questo quadro, sembra uno spot pubblicitario senza alcuna attinenza con la realtà del mercato dei servizi IT.
“Sono escluse ipotesi di dismissione totale o parziale di attività Finsiel (…) e il Governo vigilerà …”
Ø Le conseguenze della strategia di dismissioni perseguita da Telecom in questi anni e il suo comportamento in questa vicenda e non consentono di accogliere con fiducia le rassicurazioni del Governo.
“Inoltre, è stato ribadito che l’aggiudicazione di Finsiel da parte di COS possa rappresentare il primo concreto passo verso la creazione del polo informatico nazionale, essendo intendimento della società porsi sul mercato come polo aggregante nei confronti delle altre realtà imprenditoriali operanti sul mercato.”
Ø La decisione di affidare al mercato la creazione del polo informatico nazionale, sembra la peggiore dimostrazione di impotenza da parte del Governo e non si capisce su quali basi e per quali obiettivi altri soggetti industriali dovrebbero partecipare (in minoranza?) ad un’avventura che parte senza risorse economiche e in assenza di politiche di rilancio per il settore.
In conclusione, l’unica iniziativa utile è oggi la convocazione del tavolo istituzionale in tempi brevissimi, con la presenza al tavolo della Telecom a cui si deve chiedere un concreto coinvolgimento (anche nella compagine azionaria) a sostegno e garanzia delle prospettive future del gruppo Finsiel.
Roma, 23 Marzo 2005 RSU Finsiel – RSU TSF