RSU Finsiel – Comunicato di giovedì 15 feb 2001

I panni sporchi…

 

I panni sporchi si lavano in famiglia, suggerisce la saggezza popolare.

 Ma noi non siamo saggi e proviamo a lavarli in pubblico.

 

 

La partecipazione alla manifestazione sotto la sede della Telecom dell’8 febbraio è stata molto scarsa: escludendo i delegati RSU c’erano 20 persone della Finsiel (più o meno l’1% degli “aventi diritto”), che hanno masticato amaro almeno quanto noi.

 

Considerato il fatto che questa iniziativa segnava l’inizio di una battaglia che si concluderà di qui a pochi mesi e che sarà decisiva per il nostro futuro (non è una esagerazione) possiamo dire che peggio di così non si poteva cominciare.

 

Considerato poi che questa manifestazione si svolgeva sotto la sede Telecom, che non è stato facile convincere il sindacato nazionale a indire l’iniziativa e che, per organizzarla, abbiamo speso molte energie e anche molti soldi (navette, striscioni, magliette, eccetera) possiamo affermare che abbiamo fatto proprio una brutta figura. 

 

Considerato infine che, al confronto, lo sciopero non è andato poi tanto male (con un’adesione di circa il 50% a Roma e risultati migliori a Bologna, Napoli e Pisa) possiamo concludere che l’importanza di dare visibilità e risonanza a questa iniziativa non è stata capita.  

 

La situazione è paradossale: grazie al sito Internet, all’appello T.I.I.T.ANIC S.O.S. INFORMATICA, a una infinità di iniziative e di contatti quotidiani, siamo riusciti a rompere l’isolamento e a richiamare l’attenzione del mondo esterno sul problema dell’informatica di Telecom ma adesso rischiamo di rimanere isolati, come RSU, rispetto ai lavoratori che dovremmo rappresentare.

 

La possibilità di prendersi mezza giornata di libertà o qualche ora in più per sbrigare gli impegni quotidiani, la stanchezza, la diffidenza verso la RSU, il peggioramento delle condizioni di lavoro, la delusione per i risultati contrattuali degli ultimi anni, la sfiducia nella possibilità di ottenere qualcosa con le iniziative sindacali, la tendenza a chiudersi in un proprio universo individuale (altrimenti nota come “politica dello struzzo”), la critica agli obiettivi e ai modi della battaglia contro il piano industriale per il Comparto, le ricadute della politica discrezionale dell’azienda, quelli che si credono furbi e dicono “vai avanti tu”, i difetti di comunicazione, gli effetti della globalizzazione, la preoccupazione per la mucca pazza… Sappiamo tutto, abbiamo messo in conto tutto, ma aver capito tutto questo non ci tranquillizza rispetto ai problemi che dobbiamo affrontare.

 

Il problema è semplice: se questa è la situazione e se questo è il massimo di partecipazione che possiamo aspettarci allora non ci sono le condizioni per portare avanti la nostra battaglia.  Ed è anche semplice, almeno a parole, spiegare in che cosa consiste questa battaglia: il piano industriale per il Comparto presenta grossi rischi, professionali e occupazionali, e noi vogliamo combattere questi rischi prima che la situazione esploda (dopo sarebbe un’impresa quasi impossibile). 

 

Questa è la nostra convinzione. Ma se è solo nostra, o se è condivisa solo a chiacchiere, allora siamo pronti a dimetterci e a indire nuove elezioni RSU con l’obiettivo di ritrovare, in breve tempo, nuove energie e nuove idee per affrontare questa difficile fase della vita aziendale. La risposta ce la potete dare solo voi. E’ quindi urgente e necessario che si apra una discussione ampia e approfondita (per usare un gergo sindacale fin troppo abusato) sulla situazione e sulla opportunità di procedere al rinnovo della RSU. La parola ai lavoratori.

 

MARTEDI’ 20 FEBBRAIO – ORE 10.00 – SALA MENSA VIA CARCIANO

ASSEMBLEA GENERALE DEI LAVORATORI FINSIEL DI ROMA

 (con l’invito a partecipare numerosi e, almeno per questa volta, puntuali)

 

Roma, 15 febbraio 2001                                                                                                               RSU Finsiel